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Nepal, donne unite per diritti ed indipendenza: Local Women’s Handicafts

by tiportoviaconme
Diritti delle donne in Nepal Local women's handicrafts

Immaginate un villaggio sconosciuto e polveroso, non segnato in nessuna mappa. Un posto senza elettricità, senza macchine e senza ospedali. Un posto dove i bambini nascono sul pavimento di casa e dove nascite e morti non vengono registrate. Questo è dove sono nata, dove ho iniziato il mio viaggio come individuo senza documenti.”

Nasreen Sheik – TEDx Talks 2018

Questa è la storia di Nasreen Sheik.
Questa è la storia di migliaia di bambine e di donne la cui colpa è solo quella di non essere nate nella parte giusta del mondo.

(Tre giorni fa…)
La strada è al limite dell’impraticabile per i nostri standard. Ci buttiamo a capofitto in discese da togliere il fiato e tra buche che fermerebbero un 4×4. Non abbiamo ancora capito se il nostro autista è molto abile o solo molto incosciente.

Laboratorio tessitura di Local women's handicrafts
L’ingresso di uno degli edifici del laboratorio di Kathmandu.

Siamo a mezzora da Kathmandu e arriviamo in un villaggio sul fianco di una collina. Alcune palazzine a tre piani, orti, campi di marygold. Oggi ci aspetta una giornata speciale. Oggi capiremo meglio com’è nata la Local Women’s Handicrafts e chi è Nasreen Sheik.

Nasreen Sheik è nata in un villaggio sconosciuto in Nepal, vicino al confine con l’India. Non sa esattamente quanti anni ha, forse tra i 25 e i 27. Ma sa che da quando aveva 10 anni si occupa di vestiti. Da quando ancora bambina ha iniziato a lavorare in una fabbrica che produceva abbigliamento destinato al mercato occidentale. “Magari qualcuno di voi indossa un abito fatto dalle mie mani e dalle mie lacrime” dice Nasreen nel TEDx Vail del 2018.

Ora immagina di essere una bambina di 10 anni, di essere lontana dai tuoi genitori e di lavorare per 14/15 ore al giorno in un ambiente chiuso, buio. Di dormire, mangiare, vivere lì. Lo riesci ad immaginare? Noi no. Nasreen racconta che veniva pagata pochissimo o a volte per niente. Dopo 2 anni la fabbrica chiude e poco più di una bambina si trova a vivere per strada.

Ma questa è anche una storia di resilienza. In un giorno qualunque Nasreen incontra un signore, un mentore, che decide di darle una mano. Le insegna l’inglese e l’aiuta ad ottenere un certificato di nascita. In questo modo, a 16 anni, riesce a chiedere un prestito in banca.

È il 2008 e nasce Local Women’s Handicrafts a Kathmandu.

Negozio di Kathmandu di Local women's handicrafts
Lo shop a Thamel in Kathmandu.

Cos’è Local Women’s Handicrafts?

È un gruppo di donne equo-solidali ed eco-consapevoli che creano a mano moda e decorazioni uniche in Nepal. LWH aiuta le donne e consente loro di scrivere il proprio destino. I laboratori che fornisce sono spazi sicuri per loro che sono sfuggite a violenze e a pratiche abusive nelle loro comunità locali e nell’industria tessile.

“C’ero anch’io, all’inizio eravamo solo in 6 ragazze” ci racconta Sahin quando arriviamo nel laboratorio a Kathmandu. “Ora siamo 36 donne qui e 24 nel laboratorio nel Tarai”.

Laboratorio di Kathmandu di Local women's handicrafts
La sala cucito è grande, luminosa, ordinata. Le stanze buie dell’infanzia di Nasreen oggi sono solo un ricordo.

Sahin e tutte le altre donne ci hanno raccontato il loro lavoro con orgoglio. Ci hanno accolti con il sorriso, con gli occhi di chi ha sofferto ma che passo dopo passo si sta rialzando con coraggio e sta cercando di crearsi una propria indipendenza.

Indipendenza è la parola che viene fuori più volte. In Nepal molto spesso le ragazze sono spinte a sposarsi ancora bambine. Vanno a vivere a casa della famiglia del marito, dove svolgono la funzione di domestica per accudire casa e figli, devono stare agli ordini della famiglia e non arrivano ad avere un’istruzione. Non hanno nessun tipo di indipendenza. Spesso sono anche vittime di violenza e non essendo neanche registrate all’anagrafe non possono denunciare il marito o la famiglia.

Donne al lavoro Local women's handicrafts
Donne artigiane in Nepal al Local women's handicrafts

Qual è l’obiettivo di Local Women’s Handicrafts?

“Risollevare le donne che sono state emarginate e sfruttate; dare loro opportunità, capacità e senso di dignità. Attraverso la sensibilizzazione e facendo moda in modo etico, il nostro obiettivo è porre fine alla schiavitù infantile, ai matrimoni forzati e ad altre ingiustizie contro le donne.” scrive Nasreen sul suo sito.

Sahin ci racconta che le donne accolte fanno un training da 6 a 12 mesi, durante i quali offrono loro una sistemazione e se hanno figli le aiutano mandandoli a scuola.

Sahin dice che “il training ha lo scopo di dare completa padronanza del lavoro scelto, in modo che alla fine siano completamente indipendenti”. È proprio questo l’obiettivo, dare un’indipendenza alle donne che si rivolgono a loro. Alla fine del training infatti le ragazze possono iniziare a lavorare per loro o essere indipendenti.

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Indipendenza donne Nepal Local women's handicrafts
Zaino sostenibile Local Women Handicrafts
Nella prima foto il controllo qualità, nella seconda (cortesia NLW) un’artigiana ci mostra la sua creazione, un bellissimo zaino di canapa.

Quali sono le creazioni di Local Women’s Handicrafts e come vengono prodotte?

Vengono usati solo materiali naturali come la canapa che cresce abbondante in Nepal, il cotone e tanti saree riciclati. Le materie prime sono coltivate e raccolte localmente.

Durante la visita ci accompagnano in una seconda parte del laboratorio dove si tesse con telai centenari a mano e si usano i colori naturali tradizionali. È veramente affascinante vedere e toccare con mano i prodotti realizzati. Sono di una qualità che non ci aspettavamo! Il design è bellissimo, moderno e i materiali fantastici.

“il nostro focus è sulla moda etica, modelliamo la sostenibilità collaborando con agricoltori e piccole imprese locali. Le donne disegnano, cuciono, ricamano e tessono, creando zaini di canapa, stuoie per lo yoga, decorazioni per la casa, vestiti unici, gioielli e sciarpe.”

Abbigliamento sostenibile riciclato in Nepal
Moda sostenibile in Nepal
Dopo aver tagliato in strisce i saree riciclati, vengono avvolti in spolette e usati per tessere tappeti, tappetini per yoga, borse, ecc.

Torniamo a casa per la stessa strada sconnessa.
Ci sono serviti un paio di giorni per metabolizzare quello che abbiamo visto, capito, scoperto grazie a LWH. Abbiamo conosciuto una condizione delle donne e del lavoro minorile purtroppo sempre attuale, cruda, violenta e reale. E in quanto reale è fondamentale farla arrivare a più persone possibili.

Ma soprattutto abbiamo conosciuto un gruppo di persone forti, resilienti, pronte a combattere in prima persona per cambiare le cose e non arrendersi.

Come possiamo dare una mano? Crediamo che oltre alle donazioni, sempre utili, per le artigiane la cosa più gratificante sia vedere riconosciuto e valorizzato il proprio lavoro acquistando i loro articoli. Per questo abbiamo iniziato una collaborazione per far conoscere i loro prodotti anche in Italia.

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