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Tiziano Terzani: cosa rappresenta per noi questo grande sognatore ribelle

by tiportoviaconme
Tiziano Terzani un sognatore ribelle

Io questa vita me la sono inventata. Ognuno lo può fare, ci vuole solo coraggio e determinazione – Tiziano Terzani

Tiziano Terzani è stato il primo sognatore ribelle al quale ci siamo ispirati. Un grande esempio, un’anima libera che ha cercato di capire, indagare e raccontare il mondo che lo circondava. Libero da schemi prefissati, imposti dalla società. Libero d’esplorare terre lontane. Un vero viaggiatore, con sete di comprendere e conoscere nuove culture senza pregiudizi.
Abbiamo spesso parlato tra noi di quest’uomo che si trovò in Cambogia con una pistola puntata perché ritenuto una spia americana e invece di scappare che fece? Si mise a ridere. Perché ridere è una cura, una guarigione. Come disse in una delle ultime interviste, cosa c’è di meglio nella nostra giornata di “cominciare ridendo e finire ridendo con una grande risata”?

Tiziano Terzani è stato tra i giornalisti italiani più importanti a livello internazionale. Si definiva un esploratore e lo era, eccome se lo era. Per raccontare e conoscere a pieno la Cina e la sua identità si trasferì a Pechino. Visse lì con la famiglia, imparò il cinese e mandò i figli alla scuola pubblica. Destò tanto sospetto da essere arrestato ed espulso per “attività controrivoluzionarie” da quel paese che amava così tanto.

Abbiamo sempre ammirato questa sua curiosità, questa sete di conoscenza. Non si arrendeva alle voci, al sentito dire, alle opinioni altrui. Terzani doveva essere lì di persona, toccare, sperimentare, stupirsi, capire un fenomeno, crearsi un’opinione propria.
Fu grazie a questo suo animo che decise di viaggiare senza prendere aerei per un intero anno, dopo una profezia di un indovino. Lo fece per curiosità. Riscoprì così il viaggio lento, in treno, in nave per tutta l’Asia. Da quest’esperienza nacque “un indovino mi disse”, uno dei libri più belli di Terzani. In quell’esperienza si mise in gioco e iniziò a vedere la realtà in un altro modo.

L’unico vero maestro non è in nessuna foresta, in nessuna capanna, in nessuna caverna di ghiaccio dell’Himalaya… È dentro di noi!

Cambiò ottica. Aveva lavorato in mezzo a guerre, massacri e odio e capì che tutto ciò non portava a nessuna felicità. Comprese che il vero cambiamento è dentro sé stessi. Solo così si può cambiare qualcosa nella propria vita. Ed in perfetto stile Terzani, dopo aver viaggiato ed esplorato il mondo, mosso dalla sua curiosità iniziò un altro viaggio, quello dentro sé stesso.
Da qui nascono i suoi ultimi libri, che abbiamo amato, che sono stati tra i nostri primi argomenti di discussione quando ci siamo conosciuti. Spesso abbiamo parlato di questo Terzani, che si era ritrovato in un lavoro d’ufficio alla Olivetti, lontano anni luce da ciò che era la sua indole, la sua personalità, e che lottò per cambiare. Si intestardì per diventare un giornalista corrispondente estero, per seguire il suo sogno e ciò che era lui veramente. E ci riuscì. Lottò, non si arrese e realizzò il suo sogno.

Tiziano Terzani l'Albero con gli occhi ad Orsigna
L'Albero con gli occhi ad Orsigna: "Quest'albero ha vita, ha gli occhi come noi. E non è che lo si può tagliare cosi impunemente. Lui ha una nua logica di essere qui, tutto ha il diritto a vivere, anche quest'albero" Tiziano Terzani

Era un anno che desideravamo vivere uno dei luoghi più significativi per questo sognatore ribelle che è stato così importante nella nostra scelta di un viaggio solo andata. Volevamo andare nella sua Orsigna, o come la chiamava lui, la sua piccola Himalaya. Orsigna è un piccolo paesello nell’Appennino Pistoiese a cui era molto legato e dove trascorse i suoi ultimi giorni, tra passeggiate nei boschi e meditazioni nel suo capanno. E finalmente al compleanno di Ale ci siamo riusciti. Abbiamo ripercorso i sentieri delle sue passeggiate, visitato il paese di Orsigna, vissuto i suoi boschi.
Fino al momento più emozionante. Arrivare all’Albero con gli occhi, un grande ciliegio a cui Tiziano Terzani applicò dei piccoli occhi per far comprendere al nipote che anche gli alberi hanno una vita. Un luogo importante, di cui Terzani parla più volte nei libri. Una piccola radura, la vista su Orsigna, l’energia palpabile. È stato una sorta di pellegrinaggio, di meditazione e connessione in un momento fondamentale per noi.
Grazie Tiziano

Finirai per trovarla la Via… se prima hai il coraggio di perderti.

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