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Appunti ed emozioni di un viaggio in treno in Birmania

by tiportoviaconme
Appunti ed emozioni di un viaggio in treno in Birmania

“Ragazzi quali sono le esperienze che vi sono piaciute di più in Birmania?”
“I viaggi in treno”. Su questo siamo sicuri. Fare un viaggio in treno in Birmania significa addentrarsi completamente nella vita birmana, senza filtri, darsi la possibilità di comprendere meglio la cultura e il paese che si sta visitando.

“E poi, il treno, nel viaggiare,
sempre ci fa sognare.”
Antonio Machado

Abbiamo fatto diversi viaggi in treno in ventotto giorni in Birmania. Rigorosamente in ordinary class, quella più bassa (qui puoi avere tutti i consigli pratici per viaggiare fai da te in Birmania, compreso tutto sui treni). Quella dove dopo un’ora ti fanno già male la metà dei muscoli, dove trascorri diciotto ore su sedili duri come marmo e dove ti rigiri tutta la notte per cercare una posizione comoda. Poi ti volti e vedi i birmani arrotolati su sé stessi e ti chiedi “ma come fanno a stare in così poco posto?!”.

Ma noi siamo andati alla ricerca esattamente di questo. Perché quando torni da un viaggio, quando inizi a guardare le fotografie, i disagi che hai vissuto scompaiono e lasciano spazio alla magia. Non è così anche per te?

E quindi non importa avere freddo una notte intera perché i finestrini non si chiudono (al prossimo viaggio portiamo il plaid come fanno i local!), quando torniamo indietro nel tempo non è di questo che ci ricordiamo.

Biglietteria stazione Kyaik-Hto Birmania
La biglietteria della stazione di Kyaik-Hto.

E con queste immagini vorremmo trasportati in uno dei viaggi più significativi e belli: quello da Kyaik-Hto a Yangon, la vecchia capitale della Birmania.

Prima di partire abbiamo passato diverse ore alla stazione di Kyaik-Hto ed è stato incantevole vedere il via e vai di persone. Donne sedute a terra nei loro meravigliosi abiti intente a mangiare il pranzo portato da casa, monaci buddisti che leggevano il giornale e bambini che giocavano.

Monaco stazione Kyaik-Hto Birmania
Bambini stazione Kyaik-Hto Birmania

Poi alle 12,25 ecco il suono della campanella che ci indica che il treno sta arrivando! E via, un movimento di persone, bagagli, ragazze che portano sulla testa cesti di stuzzichini invitanti, tutti verso le rotaie.

“Ma è ora di pranzo, come faccio a mangiare?!”
Giusto! Prima di salire sul treno devi sapere che i treni birmani, così come i bus, sembrano un mercato su rotaia. Ad ogni fermata scendono e salgono venditori ambulanti, con qualsiasi cosa! C’è il venditore di the, di mais bollito, uova sode, noodles, riso al pollo, mango speziato o il mitico chai tea! Giulia va matta per il mais e le uova! Ce n’è per tutti i gusti, tutto ottimo e fatto sul momento.

Venditori di cibo in treno in Birmania

Non abbiamo potuto evitare di buttarci, di provare nuovi sapori, ritrovandoci a dire “ma perché non l’ho assaggiato prima?!”. I venditori sembrano danzare su questo treno traballante con le loro ceste in testa, colorate e profumate di street food. Si rimane incantati dall’incredibile equilibrio e dalla maestria nel preparare i piatti senza far cadere nulla in così poco spazio. Sperimentare il cibo sul treno è stata sicuramente una parte fondamentale del viaggio.

Le sei ore successive sono state cariche d’energia positiva. Dopo tante ore, le differenze culturali si abbattono ed è come se ci si conoscesse tutti. L’hai mai notato?

Ad un certo punto una bimba spunta dal sedile davanti. E con i suoi occhietti a mandorla e il viso colorato dalla tanaka fa capire ad Ale che vuole giocare a nascondino. Iniziano così una serie di faccine buffe, su e giù con la testa e risate dei vicini di sedile. Dopo nascondino, vedendoci interagire, mamma e figlia ci chiedono se vogliamo un pezzo di mango speziato e una coppia prende l’occasione di scambiare (o almeno ci proviamo) qualche parola in inglese. Il tutto finisce in grandi risate e scambi di fotografie.

Bimba in treno in Birmania
Persone in treno in Birmania
Un monaco in treno in Birmania

I birmani, che popolo magnifico. Estremamente gentili e sempre pronti a concederti un sorriso. Tutti discretamente curiosi ad osservarti, a chiedersi cosa ci fanno due viaggiatori nella classe più bassa di un treno sgangherato e ciondolante.

Ma come si fa a non concedersi così tanta bellezza?
Sono questi i ricordi di cui vogliamo riempire la nostra vita.
Quelli di cui non possiamo più fare a meno.

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Namaste

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