Namaste dreamer, benvenuto!
Tiportoviaconme è la storia vera di due ragazzi che hanno deciso di uscire dagli schemi della loro vita lasciando tutto per seguire i propri sogni.
Nasce da una canzone cantata sottovoce in una stanza e a squarciagola in un concerto, da un’emozione di una notte d’estate e da una voglia matta di viaggiare. Nasce da due sognatori affamati d’avventura e alla continua scoperta del mondo che li circonda.
Nel momento in cui stiamo scrivendo ci troviamo in Nepal, esattamente a Kathmandu.
Ma prima facciamo un saltellino indietro.
Ciao, sono Giulia. Sindrome di Wanderlust scoperta da piccola nel baule di un Range Rover direzione Praga e abbracciando la Sirenetta in Danimarca. Metà Modenese doc, metà con l’animo indiano.
Considero l’India la mia seconda casa e fatico a starle lontana. Amo tutto ciò che trasmette vita e i pensieri semplici. Se vuoi farmi un regalo, un biglietto aereo è perfetto. Non mi piacciono le persone che giudicano gli altri e mai se stessi e chi critica senza conoscere. Fan incallita della positività e degli arcobaleni. Da piccola dovevo sapere esattamente ora per ora cosa dovevo fare. Ora l’animo gipsy ha preso il sopravvento.
Ho 13 avventure tatuate sulla pelle, per il momento. Scorpione purissimo, attenti a non farmi arrabbiare perché so esattamente dove pungervi al momento esatto. Ah attenzione, non fate partire musica latina perché non riesco a stare ferma. Da grande cosa vorrei fare? Essere felice.
Ciao, sono Ale. Da piccolo ero un ricciolino biondo aspirante esploratore, passione rimasta anche da grande. La mia prima scoperta è stato il Centro America e da lì è nato l’amore per questa terra e per i viaggi. Adoro fotografare, non sono mai entrato in una palestra e da vero ingegnere sono super organizzato e non parto mai senza aver controllato la lista viaggio due volte.
Una delle cose che mi mancano di più in viaggio? Il gelato alla crema della nonna.
Non mi piacciono le persone che parlano senza conoscere e amo chi si mette in gioco e cerca di realizzare i propri sogni. Da grande cosa vorrei fare? Essere felice.
Il destino ci ha fatti incontrare nel 2018 a Londra durante un weekend organizzato su un forum di viaggi (strano eh?) per poi rincontrarci a giugno, e da lì non ci siamo più lasciati. Si sono susseguiti weekend tra treni in ritardo tra Torino e Modena, attese in stazione. Poi è successo.
“Ma tu lo faresti davvero?”
“Io si. E tu?”
“Anch’io”
Ed ecco davanti a noi la scelta. Così, dopo quattro mesi insieme. Proprio così, dopo solo quattro mesi da quel giugno abbiamo deciso di lasciare tutto, lavori, casa, famiglia, amici, per seguire insieme i nostri sogni.
Una scelta che avevamo dentro da anni. Ci siamo resi conto di vestire panni che ci stavano stretti. I nostri lavori, il modo in cui impiegavamo il nostro tempo, il percorso che credevamo essere l’unico giusto, tutto ci stava stretto. Nei nostri discorsi si insinuò da subito questa insofferenza e l’esigenza di impiegare il tempo diversamente. Alla fine, se ci pensiamo bene, il tempo per stare con le persone che amiamo e dedicarci alle nostre passioni si riduce ad un paio di ore serali ed il weekend.
Vorremmo trascorrere il nostro tempo sentendoci vivi.
Così, il 22 Agosto 2019 è iniziata la nostra seconda vita: un biglietto di sola andata per l’Asia. Prima destinazione Indonesia, prima tappa Bali, poi zero programmi. Eravamo pronti a vedere cosa c’è oltre. Oltre la paura dell’ignoto, oltre la zona comfort e a tutte le certezze che abbiamo avuto finora.
I primi due mesi li abbiamo passati camminando tra le risaie a Bali e a salire sui vulcani di Java. Finalmente liberi di vivere la vita che volevamo. Non avevamo piani, decidevamo giorno dopo giorno cosa fare. Felici e increduli “davvero siamo riusciti a cambiare le nostre vite?”. Tutto questo sapeva di libertà, di novità quotidiane intorno e dentro di noi. Scoprivamo nuovi lati come individui e come coppia.
Era tutto nuovo.
È la nostra nuova vita.
Piano piano abbiamo capito cosa vogliamo davvero dal viaggio: non ci interessa mettere più bandierine possibili. Vogliamo capire il paese che ci ospita, andare oltre le apparenze estetiche e scoprirne i lati più autentici, veri, a volte anche problematici.
Il nostro è un viaggiare lento. Facciamo CouchSurfing e Workaway perché crediamo sia fondamentale immergerci nel paese. Abbiamo fatto volontariato in Malesia, a Langkawi ed è stata un’esperienza fantastica. Tre settimane in un rifugio per cani e gatti. E come dimenticare dei giorni insieme alle persone a Thabarwa, in Myanmar.
Ecco noi vogliamo questo dal viaggio, che è poi la nostra nuova vita.
Poi un bivio: eravamo a Bangkok. Andiamo verso destra o verso sinistra? A destra il Vietnam, Cambogia, Laos. A sinistra l’India. La mia (Giulia) seconda casa. Non era nei programmi. Non subito. Ma una serie di componenti si mescolarono e crearono la coincidenza perfetta. Un messaggio che solo dopo capimmo essere un pezzo del puzzle. “Ragazzi quando venite in India?”. Arrivò da quella che qualche mese dopo sarebbe diventata la nostra vicina di casa e una delle nostre più grandi amiche. E così, il giorno del mio 36esimo compleanno decidemmo che saremmo andati in India via terra passando per il Myanmar.
L’India è stata un punto di svolta. Ci abbiamo passato 7 mesi, due di volontariato a Calcutta e 5 a Varanasi durante il primo lockdown. E in questo periodo abbiamo capito che vogliamo vivere in India. Avevamo trovato il nostro posto nel mondo.
Poi una delle nostre paure più grandi si è materializzata: siamo dovuti tornare in Italia per un lutto in famiglia. Dopo un anno eravamo nuovamente in Italia. Durante una pandemia non potevamo fare più nessun piano. Non neghiamo di aver avuto i nostri momenti di sconforto come tutti, ma un giorno ci siamo detti “bene, come possiamo impiegare questo tempo in modo costruttivo?”.
E lì un’altra decisione fondamentale. Ogni volta che parlavamo dei lavori che ci sarebbero piaciuti usciva sempre lo stesso: accompagnare viaggi di gruppo. Io avevo fatto la scuola turistica ma entrambi avevamo viaggiato in gruppo capendo che avremmo voluto farlo di lavoro.
E così un nostro amico ci parla di un corso per abilitarsi come accompagnatori turistici. Ecco come abbiamo sfruttato il tempo in Italia: siamo diventati ufficialmente accompagnatori turistici.
Dove ci piacerebbe portarti con noi? Ovviamente in Asia. Con il nostro stile, zaino in spalla, mezzi locali e con un’attenzione particolare al paese che ci ospita, vorremmo essere insieme a te dei viaggiatori responsabili, attenti alla sostenibilità.
L’idea iniziale era quella di vivere a Varanasi e accompagnare tour in Myanmar, ma oltre alla pandemia, la situazione del Myanmar dopo il colpo di stato è gravemente instabile, sull’orlo di una guerra civile. “Quindi dove farete ora i viaggi?” non lo sappiamo ancora, è ancora troppo presto per fare piani.
Intanto ci godiamo il Nepal, staremo qui 3 mesi e lo esploreremo insieme a te.
Il futuro è ancora tutto da scrivere…
Tiportoviaconme è tutto questo. È la nostra storia, un posto dove vi daremo consigli in base alle nostre esperienze, un diario di viaggio, è la voglia di stare insieme ed impiegare il nostro tempo in modo non convenzionale ma per noi necessario e fondamentale.
Namaste Dreamer